L’arcipelago

L’arcipelago delle Isole Tremiti si trova a circa 12 miglia dalla costa Garganica. Il piccolo arcipelago è composto da cinque isole: San Nicola, San Domino, Caprara, Cretaccio e, a 11 miglia da queste, Pianosa. Le acque cristalline delle Isole Tremiti attirano ogni anno migliaia di turisti.

​È un arcipelago di origine sedimentaria marina. Le isole presentano diversi paesaggi: si passa da spiagge di sabbia chiara a falesie imponenti. L’arcipelago è Area Marina Protetta dal 1989 e fa parte del Parco Nazionale del Gargano.

La natura

L’importanza naturalistica di queste isole è eccezionale, sia per quanto riguarda la fauna e la flora marina, sia per quella terrestre: riveste infatti particolare interesse sotto il profilo della vegetazione e della flora poiché si riscontra una elevata biodiversità floristica se rapportata alle dimensioni del luogo.

Troviamo un’imponente pineta di pini d’Aleppo, la macchia mediterranea, orchidee selvatiche endemiche, il bosco misto a leccio ed una infinità di formazioni algali.

Si riscontrano anche diverse praterie di Posidonia.

La fauna marina

L’attenzione di sposta quasi tutta in mare, dove possiamo trovare dai piccoli e coloratissimi nudibranchi, alle imponenti cernie; dalle miriadi di spugne di diversa forma e colore, alle splendide gorgonie secreziate.

Non per nulla sono considerate le “Perle dell’Adriatico“, meta indiscussa dei subacquei di tutta Italia.

La leggenda di Diomede

Le Isole Tremiti erano anche dette Isole Diomedee, poiché, secondo la leggenda, fu Diomede, a crearle: il valoroso eroe dell’Iliade dapprima creò il Subappennino ed il Gargano con due enormi blocchi provenienti dalla distrutta rocca di Pergamo, poi, essendogli rimasti in mano altri ciottoli, li avrebbe lanciati in mare, formando le Isole Tremiti.

Diverse narrazioni sono accomunate nel collocare il luogo della scomparsa dell’eroe nell’Arcipelago dell’Adriatico. Alcune parlano della morte avvenuta in seguito ad un naufragio, ma la versione più comune della leggenda narra del ritiro di Diomede, insieme ai suoi compagni, sull’arcipelago dove l’eroe andrà incontro alla morte.

Sull’isola di San Nicola vi è una tomba di epoca ellenica chiamata ancora oggi la Tomba di Diomede. Dopo la sua morte, Venere, per compassione verso il dolore dei compagni di Diomede li trasformò in uccelli, le Diomedee, perchè facessero la guardia al sepolcro del loro re. Ancora oggi, continuano a piangere affranti la scomparsa del loro condottiero e, di notte, è possibile udire i loro garriti, simili ai vagiti di un bimbo.

​Le Diomedee, in effetti, sono una particolare specie di gabbiani che si distinguono per la loro singolare vocalità. Aristotele racconta che essi accoglievano con amicizia i greci e con aggressività i barbari, come se riuscissero a distinguere tra buoni e cattivi. 

In fondo al mar

È per gli appassionati di immersioni che le Isole Tremiti sono un vero e proprio paradiso. In questa riserva marina si possono avvistare decine di specie ittiche. I fondali sono ricchi di relitti e tesori nascosti di una certa rilevanza storica, datati fino al I secolo a.C.

Di più recente fattura è l’enorme statua di Padre Pio, collocata nei pressi dell’isola di Caprara nel 1998. Rappresenta la più grande statua sottomarina del mondo, creata dallo scultore foggiano Domenico Norcia e posta a 10 metri di profondità. La statua è davvero imponente: 3 metri di altezza, un peso di 12.25 quintali e 110 quintali di basamento.